CHI SIAMO

Che sapore ha il vino più costoso del mondo?

 
Potrebbe valere la pena spendere 30.000 € per una bottiglia di vino?

Il giorno dopo l’evento The Golden Vines® tenutosi a Firenze a novembre del 2022. il lotto con le 10 bottiglie di Loïc Pasquet è stato battuto all’asta per più di 100.000 €, cifra record dell’evento. E il lotto proviene da Liber Pater l’azienda fondata e curata da Loïc da cui nasce l’omonimo vino che esce a listino a 30.000 € a bottiglia

Liber Pater si trova nelle Graves, nel piccolo villaggio di Pontignac,  nella terra del Bordeaux e e la sua è una piccola vigna fittissima di piccole piantine allevate ad alberello con una densità d’impianto altissima: 20.000 ceppi per ettaro e i vitigni sono a piede franco: petit vidure 80% (nome locale del cabernet sauvignon), castets, mancin, saint macaire, pardotte, gros cabernet (variante del cabernet franc), prunelard, petit verdot, cabernet goudable.

Recupero di antiche tecniche

Da collezionista di bottiglie pregiate e costose, dopo una laurea in ingegneria Loïc inizia la ricerca del posto giusto per piantare la sua vigna e per creare un vino  delle Graves vicino Bordeaux come 200 anni fa. Vuole ricreare quei  vitigni e studiare gli antichi metodi di vinificazione  dedicandosi indefessamente alla riscoperta dell’eccellenza vitivinicola. Per poter piantare a piede franco era necessario un terreno con un sovrastato molto alto di sabbia in modo da inibire la fillossera, l’afide che ha devastato l’ampelografia europea a fine 800, cioè il meteorite dei dinosauri.

Trova 6 ettari di terreno vicino al bosco di Podensac, un luogo storico in cui si coltivava la vite in epoca romana.

Denarius e Liber Pater

Terreno sabbioso, 9 varietà locali a piede franco, nessun utilizzo di solfiti, dal 2020 nessun uso di botte ma solo anfore Clayver in cui il vino vi viene sigillato per 3 anni senza ossigeno e senza travasi, etichette disegnate dall’artista Gerard Puvis, 400 bottiglie per Liber Pater, qualche migliaia per Denarius.

La resistenza e qualità delle viti a piede franco

Secondo Loïc “Le viti a piede franco hanno una marcia in più: sono più resistenti alla siccità, tannini meno aggressivi e integrati, i vini mostrano maggiore eleganza e definizione dei profumi, maggiore persistenza”  Sono vivi e ricchi di personalità, integrità di aromi poco alcool altro effetto positivo della vite a piede franco.

Le 9 uve che compongono il vigneto vengono raccolte tutte insieme, come si faceva 200 anni fa e poi dritte in anfora. Terminata la fermentazione, il vino torna in anfora sigillata per 3 anni.

Tutti i sapori

Porpora. Ciliegie succosissime, frutta nera matura, fresca e appena colta, more e mirtilli. Sono solo alcuni dei sapori che si possono trovare gustando un bicchiere.

Il 10% di botte incide un pochino attraverso leggere note di vaniglia.

“Lavorare senza solfiti comporta tanti rischi: ci vuole più tempo, più precisione, maggiore controllo, ma i risultati si possono sentire: il vino è migliore”. Continua  Loïc

In bocca è perfettamente bilanciato, elegante. Si beve bene, ma contemporaneamente mostra un lato regale defilato e genuino che ne smaschera l’alta fattura.

Il vino come espressione culturale …e di investimento

Secondo Loïc il vino è cultura e riflette la società: il vino è nato per elevare l’umanità e metterla in contatto col divino. Oggi, invece, il vino si trova nei supermercati. Per questo Loïc non produce un “vino di Bordeaux”, produce un vino di un’epoca che non c’è più per permettere a poche persone di fare un’esperienza nuova attraverso una bottiglia che non è paragonabile ad altre nel mondo. I suoi clienti sono tutti privati, nessun ristorante o enoteca. 30.000 € per queste persone non è una grossa cifra, sono persone che possono comprare tutto e che in molti casi hanno già provato tutto e fanno fatica a trovare qualcosa che possa entusiasmarli. Loïc offre loro l’emozione di un viaggio nel tempo attraverso un bene di investimento.

Vale la pena spendere 30.000 € per Liber Pater?

 

Si intuisce che la qualità di Liber Pater possa essere davvero all’altezza della cifra riportata a listino. 400 bottiglie nel mondo ad anni alterni rendono questo vino super esclusivo e allo stesso tempo un bene di investimento. Se non vi imbarazza spendere così tanto e volete provare un vino diverso, avete Liber Pater, se poi cambiate idea, visto come si sta muovendo il mercato delle aste, lo potete sempre rivendere e guadagnarci più di qualcosa.

Che sapore ha il vino più costoso del mondo?

 
Potrebbe valere la pena spendere 30.000 € per una bottiglia di vino?

Il giorno dopo l’evento The Golden Vines® tenutosi a Firenze a novembre del 2022. il lotto con le 10 bottiglie di Loïc Pasquet è stato battuto all’asta per più di 100.000 €, cifra record dell’evento. E il lotto proviene da Liber Pater l’azienda fondata e curata da Loïc da cui nasce l’omonimo vino che esce a listino a 30.000 € a bottiglia

Liber Pater si trova nelle Graves, nel piccolo villaggio di Pontignac,  nella terra del Bordeaux e e la sua è una piccola vigna fittissima di piccole piantine allevate ad alberello con una densità d’impianto altissima: 20.000 ceppi per ettaro e i vitigni sono a piede franco: petit vidure 80% (nome locale del cabernet sauvignon), castets, mancin, saint macaire, pardotte, gros cabernet (variante del cabernet franc), prunelard, petit verdot, cabernet goudable.

Recupero di antiche tecniche

Da collezionista di bottiglie pregiate e costose, dopo una laurea in ingegneria Loïc inizia la ricerca del posto giusto per piantare la sua vigna e per creare un vino  delle Graves vicino Bordeaux come 200 anni fa. Vuole ricreare quei  vitigni e studiare gli antichi metodi di vinificazione  dedicandosi indefessamente alla riscoperta dell’eccellenza vitivinicola. Per poter piantare a piede franco era necessario un terreno con un sovrastato molto alto di sabbia in modo da inibire la fillossera, l’afide che ha devastato l’ampelografia europea a fine 800, cioè il meteorite dei dinosauri.

Trova 6 ettari di terreno vicino al bosco di Podensac, un luogo storico in cui si coltivava la vite in epoca romana.

Denarius e Liber Pater

Terreno sabbioso, 9 varietà locali a piede franco, nessun utilizzo di solfiti, dal 2020 nessun uso di botte ma solo anfore Clayver in cui il vino vi viene sigillato per 3 anni senza ossigeno e senza travasi, etichette disegnate dall’artista Gerard Puvis, 400 bottiglie per Liber Pater, qualche migliaia per Denarius.

La resistenza e qualità delle viti a piede franco

Secondo Loïc “Le viti a piede franco hanno una marcia in più: sono più resistenti alla siccità, tannini meno aggressivi e integrati, i vini mostrano maggiore eleganza e definizione dei profumi, maggiore persistenza”  Sono vivi e ricchi di personalità, integrità di aromi poco alcool altro effetto positivo della vite a piede franco.

Le 9 uve che compongono il vigneto vengono raccolte tutte insieme, come si faceva 200 anni fa e poi dritte in anfora. Terminata la fermentazione, il vino torna in anfora sigillata per 3 anni.

Tutti i sapori

Porpora. Ciliegie succosissime, frutta nera matura, fresca e appena colta, more e mirtilli. Sono solo alcuni dei sapori che si possono trovare gustando un bicchiere.

Il 10% di botte incide un pochino attraverso leggere note di vaniglia.

“Lavorare senza solfiti comporta tanti rischi: ci vuole più tempo, più precisione, maggiore controllo, ma i risultati si possono sentire: il vino è migliore”. Continua  Loïc

In bocca è perfettamente bilanciato, elegante. Si beve bene, ma contemporaneamente mostra un lato regale defilato e genuino che ne smaschera l’alta fattura.

Il vino come espressione culturale …e di investimento

Secondo Loïc il vino è cultura e riflette la società: il vino è nato per elevare l’umanità e metterla in contatto col divino. Oggi, invece, il vino si trova nei supermercati. Per questo Loïc non produce un “vino di Bordeaux”, produce un vino di un’epoca che non c’è più per permettere a poche persone di fare un’esperienza nuova attraverso una bottiglia che non è paragonabile ad altre nel mondo. I suoi clienti sono tutti privati, nessun ristorante o enoteca. 30.000 € per queste persone non è una grossa cifra, sono persone che possono comprare tutto e che in molti casi hanno già provato tutto e fanno fatica a trovare qualcosa che possa entusiasmarli. Loïc offre loro l’emozione di un viaggio nel tempo attraverso un bene di investimento.

Vale la pena spendere 30.000 € per Liber Pater?

 

Si intuisce che la qualità di Liber Pater possa essere davvero all’altezza della cifra riportata a listino. 400 bottiglie nel mondo ad anni alterni rendono questo vino super esclusivo e allo stesso tempo un bene di investimento. Se non vi imbarazza spendere così tanto e volete provare un vino diverso, avete Liber Pater, se poi cambiate idea, visto come si sta muovendo il mercato delle aste, lo potete sempre rivendere e guadagnarci più di qualcosa.